UN’OASI DI BIODIVERSITÀ

Progressivamente abbandonate dopo la Seconda Guerra Mondiale, le cave sono divenute nel tempo un’oasi unica di biodiversità. Grazie anche alle particolari condizioni microclimatiche, si è creato infatti un ambiente “seminaturale” nel quale convivono flora spontanea, testimonianze di antiche coltivazioni e flora ornamentale.

Troviamo oggi specie arboree da frutto come il gelso, il fico, il cotogno, il pero, il nespolo, il fico d’India, l’olivo, il limone, l’arancio, il noce, il pesco, il ciliegio e molte altre, ma anche specie vegetali prevalentemente esotiche arrivate occasionalmente dopo interventi di “pulizia” dei giardini privati circostanti, tra le quali iris, narciso, gelsomino, rose, caprifoglio giapponese, scille e altre.

Non manca la tipica macchia mediterranea caratterizzata da alloro, viburno, rosmarino o altre specie tipiche di “gariga” come il clinopodio, il timo, la santoreggia, l’origano e diverse orchidacee come l’ofride garganica. 

Notevole è poi il patrimonio faunistico, specie quello ornitologico, con una varietà di uccelli: pettirossi, cince, fanelli, occhiocotti, scriccioli, fringuelli, usignoli, taccole, gazze, oltre a mammiferi come la volpe, il riccio e la donnola.

 

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28-29 𝒔𝙚𝒕𝙩𝒆𝙢𝒃𝙧𝒆 🌳 “𝑼𝒓𝒃𝒂𝒏 𝑵𝒂𝒕𝒖𝒓𝒆: 𝒍𝒂 𝒇𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑵𝒂𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒊𝒏 𝒄𝒊𝒕𝒕𝒂̀”.🌳

𝙉𝒆𝙡 𝙛𝒊𝙣𝒆 𝒔𝙚𝒕𝙩𝒊𝙢𝒂𝙣𝒂 𝒅𝙚𝒍 28-29 𝒔𝙚𝒕𝙩𝒆𝙢𝒃𝙧𝒆 𝒕𝙤𝒓𝙣𝒂 𝒍’𝒆𝙫𝒆𝙣𝒕𝙤 𝙣𝒂𝙯𝒊𝙤𝒏𝙖𝒍𝙚 “𝑼𝒓𝒃𝒂𝒏 𝑵𝒂

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